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La manifestazione si propone di rievocare l’interesse per la musica che ebbero due personaggichiave del Risorgimento, Garibaldi e Mazzini, attraverso una narrazione dalle testimonianze dell’epoca e l’interpretazione di musiche per chitarra sola e per flauto e chitarra di autori citati in varie fonti attinenti i patrioti. Le musiche comprendono brani di Giuseppe Verdi trascritte da Johann Kaspar Mertz, di Gioacchino Rossini nella versione di Mauro Giuliani di cui si propone anche un brano per flauto e chitarra accanto a una composizione di Ferdinando Carulli per questa formazione.
Una delle testimonianze
più eloquenti dell’interesse di Garibaldi per la musica è tratta dal
libro “Garibaldi a Caprera” di Candido Augusto Vecchi, pubblicato a
Napoli nel 1862 presso la Stamperia e le Cartiere del Fibreno, che
descrive il ballo del Generale con la figlia Teresita nel corso
dell’anno precedente: “Era quello il dì ultimo del carnevale. (…)”.
Teresita disse: “Tutti si divertono! Io sola non so cosa sia il
carnevale in questo anno!” – Il grand’uomo guardò amorosamente la
sua figlia diletta. E la Deiderj,“ (la seconda madre di Teresita)
interpetrando quello sguardo disse: - “Datti pace, Teresa, Papà
ballerà un valser con te!”- Il Generale, senza rispondere, si levò e
andò via dalla stanza. – “Vedi qual voglia ha il papà di ballare?” –
(…) D’un tratto s’aprì l’uscio, e il Generale, cangio di vesti dalle
scarpe alla cravatta, e tutto azzimato. – “Eccomi Teresa – Specchi,
fatemi il favore di suonare un valser - E danzò con una eleganza a
pochi comune. Quindi l’un dopo l’altro cantammo i più bei brani del
repertorio musicale d’Italia, dall’aria della Calunnia di Rossini
sino all’addio della Violetta del Verdi.”Inoltre la passione di
Mazzini per la chitarra è testimoniata da numerose lettere in cui
chiede spartiti alla madre dagli esilii in Svizzera e a Londra.
Della sua “Filosofia della musica”, pubblicata a Parigi su
“L’Italiano” nel 1836, scrivo nelle note al programma seguente.”
Nella lettera alla madre da Londra del 4 maggio 1831 il patriota
scrisse: “Domenica andai a pranzo degli Israeliti e fui colto da una
pioggia tale che non ho mai veduto qui e che m’ha ricordato le
nostre pioggie. Prima del pranzo suonai per la prima volta dopo che
sono fuori alcuni duetti per flauto e chitarra con uno d’essi. Anzi,
vorrei che, se fosse possibile, cercaste nella musica che aveva in
casa qualche cosa di concertato, qualche duetto, se ne avete, per
flauto e chitarra d’autori buoni eccettuato Carulli che scrive
troppo facile; credo ve ne fosse qualcuno di Giuliani, di Kuffner
(sic), ecc., poi qualche cosa per violino, flauto e chitarra, per
esempio certe sinfonie della Gazza Ladra, del Barbiere e della
Pietra di Paragone, ridotte da Carulli; qualche cosa per flauto,
violoncello e chitarra, se ne esiste: ed anche se v’è qualche
quartetto per flauto, violino, violoncello e chitarra, mi pare che
vi fosse, qualche cosa di Paganini. V’era anche, non ricordo per che
strumenti, un terzetto di Giuliani. Insomma, se avete serbata la
musica, scegliete voi: abbiate l’avvertenza di cucire le parti
d’ogni pezzo insieme , o anche meglio, tutto quello che mandate in
uno o due volumi, perché pagherà meno per dazio, e poi, per
diligenza, se vi pare, consegnando ai signori Modena per signor
Pellegrino Rosselli, inviatela; l’ho promesso a questi signori che
mi son tanto gentili.” Seguendo le indicazioni precise di questa
lettera nel programma si ascolteranno alcuni brani di Ferdinando
Carulli (oltre al Gran Duetto concertante op. 85 di Mauro Giuliani)
per flauto e chitarra. Il maestro napoletano, importante
compositore, didatta e concertista, scrisse brani spesso
sottovalutati dalla critica e dagli studiosi che oggi ne hanno
riscoperto una certa parte della produzione finalmente conosciuta
nel suo vero valore di alta levatura.
Nel gennaio 2005 sono
riuscito ad acquisire la proprietà di un’altra chitarra appartenuta
a Giuseppe Mazzini, che, secondo la tradizione orale, fu donata dal
patriota al noto Marchese Gaspare Ordoño de Rosales (Milano, 10
agosto 1802 – Como, 12 gennaio 1887). La chitarra (foto a lato),
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“Garibaldi, Mazzini e la musica” citati
in epistolari e testi dell’epoca Marco Brolli, flauto classico e con Marco Battaglia che suonerà la chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini con etichetta Gennaro Fabricatore / anno 1821 Napoli / Strada S. Giacomo n.° 42, proprietà del Museo del Risorgimento del Comune di Genova.
Mauro GIULIANI
Gioacchino ROSSINI (1792-1868)
La Cenerentola,
Atto II Il Barbiere di Siviglia, Atto II •••
Ferdinando CARULLI
Mauro GIULIANI |
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